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Riflessioni sulle opere di VALERIO PAZZI ( Acc. Daniela Bruni Curzi )
Valerio Pazzi ha l'encomiabile dono di saper raccontare e rappresentare il creato e il fascino dell'esistenza attraverso la contemplazione pittorica. Lo stile dell'artista è attento a cogliere quanto vi è di pregevole nelle cose e nella natura intessendo immagini intrise di realistica liricità, attentamente disancorate da qualsiasi retorica o simbolismo inopportuno al fruitore.
Pazzi utilizza pennellate decise, toni dai colori intensi o attenuati all'uopo, che rimandano sempre a una bellezza spontaneamente suggestiva. L'autore canta la vita agreste sottolineandone oltre che gli aspetti paesaggistici anche le connotazioni antropologiche.
Egli esplora la fascinazione propria del trascorrere delle stagioni e non manca di sottolinearne ogni peculiarità. Dai toni soffusi del periodo invernale, a quelli commossi della primavera, alla radiosità ineffabile degli eccessi estivi, alle atmosfere intimiste e crepuscolari dell'autunno. Con rara maestria l'artista instaura un rapporto intimo, ed evocativo con il pianeta mare, tema su cui l'artista si sofferma con particolare attenzione e ispirazione. Nelle sue tele dedicate all'immaginifico marino il respiro della creatività si distende in tutta la sua ampiezza ed esaltazione cromatica. Gli spazi ben distribuiti, i giochi di colori e toni ben testimoniano il talento di un artista nel suo essere studioso delle sinergie attuabili tra immagine, colore e composizione. Opportunamente anche le opere fotografiche corroborano -se ce ne fosse bisogno- l'occhio appassionato e attento di un Valerio Pazzi più che mai ammaliato della vita e della creatività.
Acc. Daniela Bruni Curzi